Recentemente, presso la commissione “antitrust” della Commissione Europea, una coalizione, capitanata da Microsoft, ha accusato il Software Libero di “concorrenza sleale” ( nel testo originale viene riferito come “predatory pricing”).
Come era auspicabile, non si è fatta attendere la risposta della Free Software Foundation Europe (http://fsfe.org/news/2013/news-20130729-01.it.html); con una lettera rivolta al commissione garante della concorrenza, ha rispedito le accuse al mittente, asserendo che il software libero sia un bene per l’umanità e che l’unico vero pericolo sia il modello di business restrittivo, superato e senza speranza proposto ed utilizzato da Microsoft.
Carlo Piana, noto avvocato ed attivista per il software libero, ha aggiunto inoltre che è assurdo mutilare il software libero per favorire il software proprietario, ed ha sottolineato come la stessa commissione debba presto occuparsi presto del grave problema dei brevetti software.
In attesa di nuovi aggiornamenti, ci auguriamo che l’organo preposto sia in grado di discernere tra gli interessi dei singoli “vendor” e l’interesse della collettività.