Recarsi tutte le mattine a Dalmine non è facile.
Il punto di riferimento di Dalmine è la “rotonda dell’antenna”, ebbene si una misera rotonda con in mezzo piantata un’altissima antenna, “e che c’ha di bello ‘sta altissima antenna?” niente è un’antenna. Se poi ti chiedi perchè tale antenna, seppur altissima, si sia meritata l’onere e l’onore d’ergersi a baluardo d’una città intera, beh, spero che la tua curiosità non trovi risposta, si, perchè altrimenti scopriresti che “quella cosa lì” è “lì” in quanto è il più lungo tubo mai ottenuto da un processo di estrusione continua e qualcuno da quelle parti potrebbe anche scomodare il concetto di baricentro per giustificarne la silouette leggermente conica.
Tanto per avvilire qualche esterofilo e tranquillizare i nazionalisti dalminesi ci tengo a sottolineare che nelle lontane terre californiane sono riusciti a fare ben di peggio, come commemorare al meglio il giorno in cui nella cittadina di Baker si registrò la temperatura più alta di tutti i tempi se non con il termometro più alto del mondo?…
Beh fattostà che a Dalmine mi ci devo recare tutte le mattine e si da il caso che in via Betelli ci devo passare ed in via Betelli,nascosto tra un supermercato ed un condominio, c’è un albero, quest’albero verso novembre si tinge d’un giallo intenso. In una grigia città industriale non c’è abbastanza sensibilità per apprezzare un albero in veste autunnale, se la gente fosse abbastanza sensibile per farlo credo proprio non sceglierebbe di farsi rappresentare da un’antenna. Poichè pare che io sia l’unico ad apprezzarlo, mi piace pensare che lui si tinga di quel colore solo al momento del mio passaggio, a ricordarmi che un’altro autunno è alle porte e le mezze stagioni ci sono eccome. Beh perciò questo post lo voglio dedicare a quell’albero: piantete alberi e non tubi estrusi (e termometri) teste di cazzo!