Oven Trick: Cucinando schede grafica NVIDIA

September 05, 2011 | 6 Minute Read

AVVERTENZE: La procedura che segue è potenzialmente PERICOLOSA per la componentistica utilizzata e per l’uomo. Non è garantita in nessun modo, e può invalidare ogni forma di garanzia del produttore. A queste temperature potrebbero verificarsi delle esalazioni di gas tossici dovute alla fusione di certi tipi di materiali presenti su alcune schede video. L’esecuzione di questa procedura è SCONSIGLIATA a chiunque. Non mi assumo NESSUNA RESPONSABILITA` nel caso vogliate tentare questa procedura. Questo post ha il solo scopo di relazionare su un esperimento compiuto privatamente, e non vuole incitare all’imitazione.

Il titolo, in maniera ironica, spiega quale sia stata l’attività svolta stamattina, da me e dall’ottimo Alessandro Lorenzi, che ha messo a disposizione casa, tempo, pazienza e forno elettrico. Ma facciamo un passo indietro; una settimana fa il mio vecchio portatile Acer (sostituito di recente dal mio nuovo Samsung) ha smesso di funzionare. In particolare, nonostante eseguisse correttamente la fase di avvio, non si vedevano immagini a schermo, nemmeno quella del logo Acer che si vede prima dell’avvio del bootloader. Dopo una rapida ricerca, scopro che la casistica relativa a quello specifico modello di portatile (Acer 5920G) e scheda video (Nvidia 8600gt m) è abbastanza ampia. In particolare, questa scheda video ha dato numerosi problemi anche su modelli di altri costruttori, che, proprio per questo motivo, hanno esteso la garanzia ed il ritiro della scheda grafica (es. Apple). Il problema, secondo fonti assolutamente non confermate, nascerebbe da un errato rapporto stagno/piombo nel materiale utilizzato per le saldature, che con il tempo e lo stress termico, tendono a dissaldarsi.

Acer non è stata del medesimo avviso, e devo dire che questa non è certo una notizia sorprendente. Leggendo in rete scopro anche di essere stato fortunato, dato che, nonostante lo stress alla qual ho sottoposto la mia scheda grafica, ha funzionato per oltre quattro anni, mentre altri con lo stesso hardware hanno sofferto degli stessi problemi anni prima.

Sempre continuando le mie ricerche in rete,  mi imbatto in numerosi casi di persone che hanno optato per la sostituzione della scheda, con altre, di poco più recenti di quella montata attualmente (in particolare sono poche Ati ed NVIDIA sono compatibili). Si tratta tuttavia di soluzioni abbastanza costose (mediamente sui 100/130 dollari) in considerazione del fatto che il portatile ormai ha già superato il suo periodo di obsolescenza (almeno per me). Nonostante noi non abbiamo intrapreso questa soluzione, ci tengo a precisare sin da ora, che la sostituzione è l’unica vera soluzione al problema.

Cercando ancora un po’ scopro un sito  che parla di una procedura assai più particolare (e PERICOLOSA) ma sensibilmente meno impegnativa a livello economico; l’ Oven Trick. Riassumendo, si tratta di cuocere letteralmente in un forno, ad una determinata temperatura e per un certo tempo la propria scheda video. Ciò dovrebbe permettere al materiale di saldatura di “rimettersi a posto”, anche se, su questa spiegazione nutro ancora qualche dubbio.

Non vi nascondo che all’inizio avevo delle serie perplessità su questa procedura, che consideravo uno scherzo di qualche burlone. Chiedendo un po’ in giro però, scopro che quella del sito citato, è la versione “casalinga” di una procedura ben più famosa ed utilizzata.  A fronte di simili conferme sulla veridicità della procedura, ed in considerazione del fatto che quella scheda video era comunque spacciata (non sarebbe stata più rotta di quello che già non fosse), ho deciso di tentare la sorte, usufruendo della cordiale e generosa ospitalità dell’amico Alessandro (come tutti i membri dello staff di FSUGitalia, non nuovo ad esperimenti di ogni genere e sorta), e “cucinare” la mia scheda video.

La procedura è stata relativamente semplice e ve la illustro per passi;

1) Togliere il coperchio inferiore del portatile e rimuovere la scheda video (si tratta di svitare poche viti)

2) Accendere il forno e farlo arrivare alla temperatura di 200 °C.

3) Preparare la teglia da forno, ricoprendola con della carta alluminio, e creando 4 piccoli supporti sempre con la carta alluminio

4) Appoggiare delicatamente la scheda video sui supporti adagiati a loro volta nella carta allumminio.

5) Infornare per circa 20 minuti. Dopo spegnere il forno, e lasciare al suo interno la teglia per altri 5 minuti.


6) Muniti di guanto da forno, tirare fuori la teglia e lasciare a raffreddare per circa mezz’ora.

7) Una volta che la scheda è fredda, rimontare la scheda nel suo alloggiamento, e richiudere il portatile

8) Collegare il computer,  se la fortuna è stata vostra amica, e se non è esploso niente, il computer dovrebbe tornare a funzionare correttamente.

Con mia grande sopresa, il mio portatile, dopo questa procedura, è tornato a funzionare correttamente.

Sono propenso a credere che questa non sia altro che una soluzione temporanea, e che non durerà a lungo. Rimango della convinzione  infatti che, anche se la scheda sia tornata a funzionare, ad un futuro surriscaldamento/stress si potrà ripresentare il medesimo problema.

Inoltre, nonostante abbia funzionato nel mio caso, c’è da ricordare che esiste una abbondante letteratura di “fallimenti” in merito. Rammento inoltre che questa è una procedura fortemente sconsigliata per i rischi alle cose ed alle persone che comporta. Per questi motivi, nonostante sia abbastanza contento della riuscita di questa prova,  penso che debba rimanere una cosa di natura prettamente sperimentale, ben lontana da diventare lo standard per le riparazioni di questo tipo.