Il passaggio (utopico?) al solo free software
June 25, 2011 | 4
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Dopo il discorso di ieri di Richard Stallman, ho iniziato a pensare al software installato nel mio PC, e che uso abitualmente e negli ultimi tempi, e riporto qui la riflessione se sia veramente possibile abbandonare completamente il software proprietario e passare interamente a quello libero. Premetto che io non ho alcun problema nell’uso del software proprietario, quando funziona ovviamente, anche se preferisco il software libero se ho la possibilità di scegliere.
Ecco le parti proprietarie che ho installate nel PC in questo momento (tra parentesi ho indicato sia la motivazione dell’uso di quel software, sia se la sostituzione con alternativa free sia possibile):
- driver ATI (supporto completo alla mia scheda video sul Dell): questi valgono solo per uno dei miei computer, e l’ultima volta che ho controllato non mi era possibile abbandonarli, dato che quelli free non supportavano il throttling della potenza (quindi temperatura a 70+ gradi); ammetto di non aver controllato l’ultima versione (FORSE NO, ma nel caso solo sul Dell)
- Google Chrome (scelto in alternativa a Chromium dato che utilizzo molti servizi di Google, e suppongo questo garantisca una migliore integrazione): facilmente sostituibile con Chromium, non so effettivamente quali funzionalità perderei, ma non credo sarebbe una tragedia (in fondo ho usato per anni Firefox, alla peggio potrei tornare a quello) (SI)
- Oracle JDK (miglior JDK per Java): qui bisognerebbe verificare, dato che utilizzo Java per lavoro e di conseguenza non so se OpenJDK sia compatibile per le funzionalità di cui io ho bisogno (FORSE SI)
- Dropbox (comodo per condividere file tra i miei computer): software non essenziale alla mia esistenza, ma di nuovo lo utilizzo (tra le altre cose) per lavoro; potrei comunque accedervi dalla sola interfaccia grafica. Non esiste un’alternativa libera (SI)
- Mono (software che uso da parecchio tempo, ed in cui ho salvati parecchi dati): utilizzo due software basati su C#, Tomboy e F-Spot; possono essere sostituiti con alternative basate su altri linguaggi (SI)
- Flash Player (incluso in Chrome): la stragrande maggioranza del mio uso di Flash è per i video di Youtube, e dato il supporto di quest’ultimo ad HTML5, non dovrebbero esserci problemi a segarlo (SI)
I formati:
- codec video: potrei anche rinunciare alla libdvdcss, e guardare i DVD in un lettore da tavolo, ma non so se potrei farlo anche con i DivX, dato che VCast non supporta formati liberi come OGG Theora; di fatto, queste sono le mie fonti principali di video (NO)
- codec audio: l’abbandono dell’mp3 implicherebbe due cose, ovvero procurarsi un lettore con supporto ad OGG Vorbis (esistono, ma sono ben pochi) e non comprare più musica online, dato che praticamente tutti i rivenditori usano gli mp3. Certo, una volta acquistati si possono riconvertire, ma questo implicherebbe comunque sostenere il mercato degli mp3 stessi, cosa che resterebbe comunque sbagliata. Certo, potrei continuare a comprare CD, ad un prezzo superiore e in direzione contraria rispetto alla mia idea di passaggio completo al digitale (NO)
- libri: epub è un formato libero, ma avrei comunque bisogno di un convertitore verso mobi per poter usare il Kindle, senza contare il fatto che i libri di Amazon sono protetti a loro volta da DRM (come gli epub italiani, peraltro). Certo, il problema di conversione si risolverebbe con un lettore tipo il Nook (che, detto per inciso, ha l’aria di essere spettacolare, anche meglio del Kindle), ma l’acquisto di epub con DRM sarebbe come acquistare mp3 per poi convertirli in ogg (NO)
Da questo elenco si deduce come il vero problema, oggi come oggi, sia sui formati multimediali più che sui programmi in sè (di fatto, ad oggi l’unico software che da informatico ho usato in versione proprietaria per la mancanza di alternative valide è Matlab). Questo in parte si potrebbe risolvere non appena le case editrici capiranno la cazzata del DRM e inizieranno a vendere epub aperti. A quel punto resterà la sola questione dell’audio.