Tratto da: Orvieto News
La formula per diminuire i costi di funzionamento della Camera dei Deputati passa anche per l’adozione del software “open source”. Ne è convinto il deputato del Partito Democratico Carlo Emanuele Trappolino che, in occasione della discussione di ieri relativa al bilancio di previsione di Montecitorio, ha presentato un ordine del giorno con cui ha sollecitato l’aula ad una rapida migrazione da software proprietari a software “open source”.
Non è solo l’azzeramento del costo delle licenze a sorreggere l’argomentazione di Trappolino. Ci sono infatti motivazioni intrinseche -la possibilità di poter disporre di un controllo totale del codice sorgente, la maggior sicurezza, l’interoperabilità e i formati aperti , l’indipendenza dal fornitore e la possibilità di riuso – a suggerire alle Pubbliche Amministrazioni di considerare il software “open source” quale punto di riferimento utile per i progetti di automazione, e-government, innovazione dei servizi al cittadino e alle imprese.
L’ordine del giorno di Trappolino, positivamente accolto dal collegio dei questori della Presidenza della Camera, con la sola richiesta di rendere i tempi di adozione meno stringenti, intende valorizzare le positive esperienze di migrazione di software proprietari a software “open source” già intraprese dalla tecnostruttura della Camera. In particolare, si tratta di completare l’adozione di software di produttività personale (videoscrittura, foglio di calcolo e presentazioni) in sostituzione ai pacchetti proprietari.