Il POuL presenta anche quest’anno la Conferenza Sicurezza e Privacy, nella sua settima edizione!
Durante le giornate della conferenza, verranno presentati temi inerenti alla sicurezza informatica, alla privacy e ai diritti digitali da relatori con esperienza pluriennale in questi ambiti.
La prima giornata si terrà giovedì 18 aprile e vedrà due talk dalle 17:15 alle 19:30, presso il campus Leonardo del Politecnico di Milano, aula 3.0.3 (edificio 3, piano terra).
Un approfondimento su quali siano le necessità in tema di privacy e sicurezza quando si parla di whistleblowing al fine di tutelare al meglio il segnalante. Si presenterà il sistema di whistleblowing digitale open source GlobaLeaks e come sono stati affrontati questi aspetti.
L’intervento sarà presentato da Susanna Ferro e Giovanni Pellerano, rispettivamente Project Manager e Project Lead di GlobaLeaks, piattaforma per la segnalazione anonima di illeciti all’interno di organizzazioni (whistleblowing), utilizzata anche dal Politecnico di Milano.
Verranno illustrati cinque anni di esperienza tra sindacati, lavoratori della gig economy, GDPR e reverse engineering delle app mobili. Obiettivo: replicare una forma efficace di resistenza. L’intervento descriverà gli sforzi di Reversing.Works per introdurre un nuovo kit di strumenti e una nuova mentalità per i sindacati e i lavoratori della gig economy, essenziale in un’epoca in cui, per un numero crescente di persone, “un’app è il tuo capo”. In questo lavoro si evidenzierà il ruolo critico dell’alfabetizzazione tecnica nel migliorare il potere contrattuale dei lavoratori, in particolare nella contrattazione collettiva. Demistificando la tecnologia che li governa, si mira a fornire ai lavoratori gli strumenti per far valere i propri diritti e plasmare un panorama lavorativo più equo. Dal 2019 il team di Reversing.Works si è concentrato sul collegamento del reverse engineering delle app mobili con il GDPR e i diritti dei lavoratori. Si vuole raccontare questa storia, tutti i passi falsi, le opportunità che gli hacktivisti di tutta Europa possono cogliere e gli scenari che le nuove normative aprono in questo senso.
L’intervento sarà a cura di Gaetano Priori, membro del gruppo Reversing.Works, conosciuto in passato come Tracking.Exposed, specializzato nel fornire servizi di reverse engineering a sindacati e altri attori a favore dei diritti dei lavoratori, allo scopo di svelare violazioni delle norme sui diritti dei lavoratori.
La seconda giornata si terrà giovedì 9 maggio e vedrà due talk dalle 17:15 alle 19:30, presso il campus Leonardo del Politecnico di Milano, aula 3.0.3 (edificio 3, piano terra).
A fine luglio del 2009, Julian Assange e la sua organizzazione contattarono Stefania Maurizi per la prima volta: avevano un documento sull’Italia e volevano l’aiuto di un giornalista per verificarne l’autenticità e l’interesse pubblico. Da quel momento hanno lavorato fianco a fianco alla pubblicazione di un’infinità di documenti segreti. Dopo il terremoto WikiLeaks il prezzo da pagare per il giornalista e hacker è stato altissimo: Assange non ha mai più conosciuto la libertà. Chiuso in una cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito lotta contro le più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decennio lo vogliono fare a pezzi. Per il potere meno visibile e più pervasivo, Julian Assange è tra i peggiori criminali che esistano e, come tale, va punito nella maniera più brutale: addirittura c’è chi chiede la pena di morte. Il processo attualmente in corso a Londra (e che vede la partecipazione della stessa Maurizi nella veste di testimone) è accompagnato da una grande mobilitazione dell’opinione pubblica: in sua difesa si sono pronunciati alcuni dei più importanti giornalisti d’inchiesta internazionali, svariate organizzazioni per i diritti umani, lo stesso Consiglio d’Europa e l’ONU che hanno espresso preoccupazione e sdegno richiamando il reato di tortura. Una vicenda lunga 10 anni che è un forte atto di denuncia nei confronti del potere segreto che governa le nostre democrazie.
L’intervento sarà a cura di Stefania Maurizi, la giornalista che ha lavorato a tutti i documenti segreti di WikiLeaks, per il suo giornale, inizialmente l’Espresso e la Repubblica e oggi il Fatto Quotidiano, e l’unica che ha messo in piedi una battaglia legale in Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Svezia, per difendere il diritto della stampa di accedere a tutti i documenti del caso Julian Assange e WikiLeaks. Partecipa come testimone al processo in corso a Londra per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. È stata anche lei vittima dell’attività di spionaggio dei servizi segreti americani all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador che ha ospitato per anni Assange accogliendo la sua richiesta di asilo politico.
Raccogliere, conservare a tempo indeterminato ed elaborare dati non è mai stato così facile; decenni di sforzi di ricerca e implementazione ci consentono di estendere le nostre capacità mnemoniche… ben oltre quanto ci si ricorda di averlo fatto. In questo intervento analizzeremo come questa capacità abbia cambiato l’approccio che abbiamo alla riservatezza dei dati, spesso, senza neppure che ce ne accorgessimo.
L’intervento verrà presentato Alessandro Barenghi, Professore Associato presso il Politecnico di Milano e ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) dell’Ateneo. I suoi interessi di ricerca comprendono la sicurezza informatica, con una particolare attenzione agli attacchi side-channel e a soluzioni crittografiche post-quantum. La sua attività di ricerca ha portato alla pubblicazione di oltre 90 articoli scientifici in sedi soggette a revisione selettiva tra pari, ricevendo il riconoscimento “Top Picks in Hardware and Embedded Security” del quinquennio 2012-2017.
L’ingresso all’evento è libero, previa registrazione utilizzando questo link.
L’evento sarà anche trasmesso in diretta. Forniremo il link sul nostro canale Telegram qualche minuto prima dell’inizio delle giornate.
L’iniziativa è realizzata con il contributo del Politecnico di Milano.