Il discorso è serio per cui seriamente scrivo come vedo le cose:
Vedo il dipendente statale : “bene, una bella guerra cosi ne muoiono un po’. Siamo troppi”
Vedo il barista:” io non sono razzista pero hanno proprio rotto i coglioni. L’unica cosa da fare è mettergli due o tre bombe e cha la finiscano di ammazzarsi fra di loro”
Vedo lo studente di filosofia:” la guerra è ingiusta a priori, non esistono buoni o cattivi, almeno questo l’hanno capito tutti. Pero ancora ci ostiniamo a continuare con gli stessi errori, come se non avessimo imparato nulla dalla nostra storia”
Vedo il medico:”cara, domani parto, forse posso dare una mano alla Croce Rossa”
Vedo il giornalista:”prima Komeini guidava la resistenza, poi fu dittatore. Prima Bin Laden guidava la resistenza, poi fu terrorista. Ci furono Saddam Hussein e Gheddafi e molti altri. La storia è una intricata ragnatela di interessi continuamente in evoluzione”
Vedo il ragazzo delle pizze: “prima o poi doveva succedere, che ci vuoi fare, intanto io oggi ho fatto 25euro di mance”
Vedo tutte queste opinioni divergenti.
Vedo l’atto di chi sente di dover fare suo. Vedo chi osserva e capisce. Vedo chi se ne fotte. Vedo chi crede di aver capito ma farebbe meglio a stare zitto. Vedo chi si accontenta di poco e vedo chi vuole dare tutto.
Vedo queste cose e l’unico punto che capisco è che non è solo la storia a essere un intricata ragnatela di interessi, tutto è complesso. Capisco che non c’è la risposta perché non c’è la domanda. È il senso delle cose, semplicemente vanno.
E io lo trovo inaccettabile.
Trovo inaccettabile che la mia generazione veda grigio.
Trovo inaccettabile di dover dipendere da chi decide per me.
Trovo miserabile che siamo sempre allo stesso punto.