Storia di una installazione fallita: MS Windows 8 rende “difficile” il setup di sistemi dual-boot

June 14, 2013 | 7 Minute Read

Sono tanti anni ormai che, con alterne fortune, promuovo l’uso di sistemi GNU/Linux in ogni dove; durante questa attività, spesso mi sono trovato a compiere l’attività di “installatore”. Nella vasta e variegata comunità GNU/Linux, in tema di installazioni ai neofiti, esistono sostanzialmente due scuole di pensiero, assai simili a quelle che ci sono sulla “rimozione dei cerotti”; la “estrema” e la “moderata”. Nella modalità estrema si raccomanda il passaggio netto, ovvero, rimuovere completamente il sistema operativo Microsoft di turno ed installare solo uno o più sistemi GNU/Linux (il cerotto strappato di netto). In quella moderata invece, si suggerisce di mantenere il computer con entrambi i sistemi operativi, facendo un passaggio graduale all’uso dei sistemi GNU/Linux. Non esiste un metodo migliore in assoluto, ed il successo di un metodo rispetto all’altro spesso dipende solo dall’utente e da alcune condizioni a contorno; quando si tratta di nuovi utenti, che già usano un considerevole numero di applicazioni su Windows, io personalmente suggerisco sempre l’approccio moderato, mantenendo il dual-boot con il sistema Microsoft.

A9CTyMmCUAAWaHm.jpg:large

Talvolta mi è capitato di trovarmi davanti ad installazioni problematiche, spesso legate ad alcune incompatibilità hardware, o a “imperfezioni” di alcune distribuzioni. Ci sono stati casi, seppur molto rari, che l’installazione ha richiesto addirittura dei giorni, senza arrivare ad una funzionalità totale del 100%. Per quanto questo possa sembrare un lavoro noioso e ripetitivo, sono proprio i “casi” complicati che lo rendono interessante, trasformando una installazione Linux tra amici che condividono la medesima passione, in una puntata di Dr. House, con tanto di lavagna delle ipotesi, diagnosi e cura (solo chi ha provato sa di cosa parlo). Per un motivo o per un altro, avevo sempre evitato di confrontarmi con Windows 8, e, anche quando ho acquistato il netbook con Windows 8 preinstallato, ho preferito rimuovere da subito il sistema “di serie” in favore di un dual boot Fedora/openSUSE.

Di installazioni fallite me ne sono capitate svariate negli anni ma non ricordo però di averne fallita una ancora prima di averla iniziata; sabato sera, su richiesta di un amico, ci siamo incontrati a casa sua per installare una distribuzione GNU/Linux dentro il suo computer nuovo. Non avevamo ancora deciso, ma, trattandosi di un neofita, era la classica scelta fra quatro (Fedora, openSUSE, Ubuntu, Mint).  Il Pc in questione era un bel notebook della Samsung, con delle buone caratteristiche tecniche (CPU Intel i7 3a generazione, 8 Gb di ram, 1Tb di disco), simile, in molti dettagli (al netto del S.O-), a quello che comprai io circa un anno fa. Questa similitudine, mi aveva dato una discreta sicurezza nel successo dell’installazione, la cui sola incognita era il sistema operativo più recente.

Analizzata la struttura delle partizioni con una live linux avviata da usb senza problemi (nonostante l’ingombrante presenza di UEFI e Secure Boot) e constatato che il sistema utilizzava lo schema di partizioni GPT al posto del classico MSDOS, ho fatto il ridimensionamento della partizione NTFS dove risiedeva il sistema operativo (lasciando immutate le numerose partizioni a contorno, di cui, in alcuni casi, mi sfugge l’utilità). L’operazione ha funzionato perfettamente, e le partizioni sembravano tutte correttamente create. A questo punto, prima di installare il sistema GNU/Linux  di turno, come di consueto, ho riavviato Windows, per fargli fare il controllo della partizione ridimensionata. Mi aspettavo, come con i suoi predecessori, che avviasse un controllo del disco e che, in un secondo momento, avviasse il sistema regolarmente. All’avvio però, con mia grande sorpresa, il sistema è partito regolarmente, e,il sistema credeva ancora di avere la partizione impostata come in precedenza. A quel punto ho forzato il controllo del disco, che, trovandosi nell’impossibilità di correggere l’errore, ha riavviato il sistema. Da questo momento in poi, Window8 non è mai più partito regolarmente.

Al successivo riavvio infatti, dopo aver provato il controllo e aver dato il misterioso errore 0xc0000024, rimanda sempre ad un menu grafico di ripristino, dove, qualsiasi tentativo di ripristino ( sia automatico che manuale) si è dimostrato vano. Non disponendo del DVD di ripristino, e non essendoci neanche la partizione denominata di “recovery”, l’unica opzione è stata riavviare la live linux, ripristinare la partizione come era in precedenza e mandare il computer in assistenza, dove, probabilmente, ripristineranno il software originale con poche banali operazioni.

Cercando su internet, alcuni siti parlavano di “partizioni firmate” o “lock partitions”, altri invece identificano il problema con il processo “winlogon” ma, nonostante stia morendo di curiosità, e non sopporti l’idea di non capire perché non sono riuscito a fare il ridimensionamento delle partizioni mantenendo la funzionalità, penso che il perché sia quasi secondario (ovviamente, se qualcuno ha informazioni è invitato a condividerle).

Fatto sta che mi sono trovato a fare queste considerazioni;

 

A fronte di queste mie considerazioni, lascio a voi trarre le opportune conclusioni, invitandovi, qualora mi stessi sbagliando o stessi tralasciando qualche dettaglio, a segnalare la cosa qui o via social network.