Di questi tempi sembra essere un’ossessione: se ne parla sul posto di lavoro invece di lavorare se ne parla nei bar invece di bere, se ne parla nei parchi invece di giocare a pallone e, ne sono sicuro, ogni italiano ne parla anche a casa propria invece di credere che forse pensarci adesso è inutile: abbiamo fatta la frittata.
E lungi da me qualsiasi rimessione ai concetti orientaleggianti dello yin e dello yang, degli opposti uniti nell’uno, del bene e del male e quella cazzata soffocante che gli opposti si attraggono: mi fa senso tanto quanto ne fa a voi.
Eppure, dicevo, ci speravo.
Un grosse Koalitione alle vongole che riporta alla luce il vecchio nemico Silvio Berlusconi, sempre splendente nella sua sinistra luce di nemico pubblico numero uno. E dico sinistra non a caso. Uno spartimento chiaro e netto fra il bene e il male questa volta, ne senso che tutto l’ancien regime è concentrato in una unica grossa e instabile bolla di sapone.
Una grossa e instabile quanto magnifica bolla di sapone nonostante gli appelli al senso civico di Napolitano dal sapore disperato di supplica al “non-fate-troppo-casino-vi-prego-lo-so-che-sono-una-faccia-di-tolla”.
Perchè signori, diciamocelo: ci è venuto duro a vedere un Governo cosi. Quello che sappiamo è che la bolla scoppierà, presto o tardi, e si porterà con se tutta la marmaglia di una generazione passata seppur eccessivamente coriacea e lo farà in un colpo solo, passando la spugna, passandola una volta sola.
Quello che si puo dire è che non ci rimane da osservare il lavoro da equilibristi che i professionisti della poltrona metteranno in scena, forse ci faranno divertire o forse ci faranno gridare di sdegno, ma quello che mi sento di fare adesso è solo un augurio:
Buon lavoro Presidente Letta