Farò un post rapido e senza estratti di codice, dato che al momento tutta l’applicazione è un po’ messy: questo weekend ho installato una piccola Wireless Sensor Network a casa, così da avere (finalmente!) una misurazione delle temperature presenti sul soppalco e nel soggiorno del posto dove abito, ed allo stesso tempo per testare il software che stiamo per usare in un’installazione per un progetto che sto seguendo in università.
Il giro software ammetto che è lievemente complicato, e sarebbe stato più semplice usare un servizio tipo Cosm per risolverlo in parte, ma dove sarebbe il divertimento? I due nodi della WSN che fungono da sensori rilevano una volta al minuto la temperatura e l’umidità dell’ambiente dove si trovano, utilizzando un piccolo programma TinyOS che utilizza un protocollo di disseminazione sviluppato da alcuni colleghi; un terzo nodo funge da sink e riceve i dati dai primi due, ed è collegato alla porta USB di una Carambola; un secondo programma viene eseguito in quest’ultima, appoggiandosi ad una libreria C già presente in TinyOS, e da un lato riceve i messaggi e li inoltra al server che raccoglie i dati, dall’altro lato permette di modificare alcuni parametri dell’applicazione situata nei sensori.
Il server è un free tier su Amazon, ed un terzo programma, scritto in Erlang, riceve i messaggi tramite la rete, li deserializza (operazione estremamente semplice data la bit syntax del linguaggio) e li salva in un database Mnesia; un Web server poi pubblica tali dati tramite JSON verso una pagina Web estremamente semplice (presente in una delle figure), scritta utilizzando Highcharts, la quale mostra i grafici (con tanto di possibilità di zoom e cose simili).
Tutto questo ha permesso di sperimentare tutta una serie di tecnologie, dall’applicazione TinyOS (che riutilizzeremo altrove) alla libreria C, dalla bit syntax in un contesto reale all’utilizzo di Mnesia come database; ammetto inizialmente di aver pensato ad un NoSQL serio, mentre Mnesia è più una sorta di via di mezzo tra SQL e NoSQL, nel senso che non supporta questo linguaggio ma allo stesso tempo richiede uno schema dei dati (a differenza di altri tipo CouchDB).
La parte messy sta in realtà nell’applicazione Erlang, che è mescolata con una versione precedente che avevo usato accoppiata con un Arduino per raccogliere dati da un accelerometro; tra l’altro, ho anche sperimentato la generazione (semi-)automatica di releases di un programma con Erlang, e l’installazione a caldo degli aggiornamenti: spettacolare!