L’Austria cambia l’inno per essere più…

December 09, 2011 | 4 Minute Read

Noto un certo degrado anche nella blogosfera leggera del corriere. In questo articolo  viene commentata una variazione dell’inno decisa dall’Austria per aggiungere “sorelle” al testo. L’articolo sembra prendere la cosa simpaticamente, poi cerca di immaginare uno scenario simile per l’Italia e assume contorni inquetantemente femministi, per poi terminare con un simil-simpatico auspicio.

Si presenta un tipico caso del web contributivo in cui il fruitore di contenuti mostra capacità uguali, se non superiori a quelle del fornitore di contenuti.

Quello che riporto è il commento eccellente del lettore, subito accompagnato dalla risposta dell’autrice, non altrettanto brillante…

Paranoie femministe
09.12 | 23:02 20luglio

Come il 99% dei contenuti di questa rubrica, che è il gentile omaggio dell’ex-autorevole Corriere alla più falsa, fallimentare e mistificatoria delle ideolgie: quella della uguaglianza dei sessi.
Il termine “fratelli” al plurale in italiano è ovviamente da intendersi sia maschile che femminile (“io, Giacomo, Sara, Roberto e Rosanna siamo fratelli”).
Ma siccome il carburante di questa ideologia è solo il rancore, si può benissimo spacciare una scemenza galattica come questa per una presunta “discriminazione”, da mettere poi nel conto per ottenere quote, poltrone e privilegi (adesso anche fiscali) per il proprio genere di appartenenza E naturalmente subito dopo riempirsi la bocca di una trionfante superiorità del sesso femminile.
Che pena.
Lorenzo

09.12 | maria luisa agnese

caro lorenzo in omaggio a Voltaire pubblico il suo commento, ma il tono aprioristicamente misogeno e fuorviante delle sue “argomentazioni” mi fa pentire di avere usato, nel post, una cifra blandamente ironica. Forse dovevo essere più tosta: perché le sue (e di alcuni altri) indignazioni nominaliste rivelano che – anche partendo da una questione apparentemente non di prima linea – abbiamo messo il dito nella piaga.

Caro Lorenzo, se mai dovessi leggere questo articolo batti un colpo, vorrei che scrivessi anche per il mio blog…

Update 14/12/2011

Lorenzo ha ri-risposto:

Credo che una mediocre giornalista come lei, cara Maria Luisa, prima di pronunciare il nome di Voltaire dovrebbe sciacquarsi la bocca:
Io critico il Femminismo, un’ideologia maligna del Novecento (che conta tra gli adepti anche numerosi “maschietti”), NON le donne come genere, che rispetto e – in certi casi – amo.
Lei che fa? Mi dà immediatamente del “misogino”, identificando a priori il Femminismo con il genere femminile. Un giochetto mistificatorio, che funziona spesso, e che, quando si è alle strette, qui si usa senza ritegno.
Dove, come e quando l’ideologia femminista è stata investita dell’autorità per parlare in nome e per conto di tutte le donne?
Ho infatti diverse amiche donne che la pensano esattamente come me sull’autentico significato della vulgata femminista e del suo portato nefasto. “Misogine” anche loro?
Non è che pochetto pochetto lei attribuisce agli altri proprio quell’odio apropristico di genere che inchiostra la sua mediocre penna?
Nel suo caso, per sua informazione, il suo si chiama “misandria”.
Suvvia, per omaggio a Voltaire, pubblichi anche questo.
No, eh? Ho messo forse il dito nella piaga?
Saluti.
Lorenzo

Rinnovo il mio invito a Lorenzo.