Vendola ci ricasca!

July 12, 2011 | 2 Minute Read

Vendola ha firmato un nuovo disegno di legge in cui si decide di adottare il software libero. Lo scopo e’ abbattere i costi perche’ il software libero pesa meno del software proprietario e quindi si evita di comprare hardware nuovo ad ogni rilascio.

Non e’ del tutto vero, non e’ questo l’obiettivo che io, come attivista del Software Libero, vorrei veder raggiunto. Dal lato economico parlerei piuttosto di una diversa distribuzione del denaro, il quale viene destinato non verso le grandi software house mondiali (quindi spesso straniere) che portano verso l’estero capitali italiani ma verso aziende italiane che si occuperebbero di scrivere questi software, poi altre aziende che ne certifichino la qualita’ e infine altre che ne testino il livello di sicurezza. Una ripartizione ben diversa dal modello attuale. Ovviamente rimarrebbe la possibilita’ di ridistribuire il codice verso altri comuni, i quali – pensiamo a quelli di minori dimensioni – possono utilizzare la solida base offerta dal comune piu’ grande per adattare il tutto alle proprie esigenze con modifiche che potrebbero portare giovamento anche alle prime.

Ma il vero messaggio che Vendola – e le amministrazioni locali pro-software libero – dovrebbe passare, secondo me, e’ che il software libero permette di far tornare la proprieta’ dei dati al comune, alla cittadinanza, ai cittadini. Il singolo cittadino potra’ dire “Io sono padrone dei miei dati, posso fruirne liberamente, con strumenti liberi e accertarmi che i miei dati non diventino proprieta’ di terzi non autorizzati

Credo che Vendola dovrebbe affinare un po’ il suo inglese perche’, dell’incontro di Richard Stallman di qualche mese fa, il presidente della regione Puglia ha compreso solo una parola: cash.

Alessandro Lorenzi