Il valore della vita

July 25, 2011 | 2 Minute Read

Un altro spunto di riflessione da Spinoza.it su die tipi di morte:

È morta Amy Winehouse. Norvegia, i tuoi 15 minuti li hai avuti.

Qual è la dimensione relativa dei due accadimenti, quale spazio nell’informazione assegnargli?

Quali sono i pensieri che una persona sana rivolge istintivamente a due eventi cosi sciagurati? Ed esiste una gerarchia delle sciagure?

Secondo me non esiste una gerarchia delle sciagure, gli accadimenti tristi sono tristi e basta. Diverso è il valore della vita. I ragazzi norvegesi trucidati erano ragazzi con un futuro, impegnati per migliorare il loro paese attraverso la politica e l’attivismo, disponibili ad una società aperta e moderna, con dei valori e con delle speranze, con amici e parenti che gli volevano bene. Stroncati per mano di un folle mentre festeggiavano uno dei momenti di maggiore partecipazione alla costruzione di loro stessi.

Dall’altra parte cosa abbiamo? Una ragazza annoiata e viziata, baciata dal talento e dalla fortuna, schiacciata dall’alcolismo e dalla tossicodipendenza, masochista recidiva, morta per mano sua stessa in un turbine di stordimento inconsistente.

Oggi il mondo ha solo un’altra Janis Joplin su cui scrivere paccose biografie e quasi cento ragazzi in meno.