Sappiate che mentre scrivo questo post, sono molto, molto arrabbiato ed al tempo stesso mi sento vagamente e stranamente soddisfatto. Perché? Lo capirete in fondo al post.
Ebbene si sappia, che, sia per curiosità che per utilità, in un solo computer di casa mia, vi è una partizione con Windows 7, relegata ad uso occasionale e con pochi specifici software, a cui ovviamente non farò pubblicità. Stasera avevo bisogno di una di quelle poche applicazioni Windows, che, funzionante prima dell’aggiornamento del medesimo Windows, dopo non funziona più. Già questo è un mistero; perché prima partiva e dopo no (premetto che non è una applicazione microsoft)?. So sol o che l’applicazione restituisce subito un errore non meglio specificato. Ma trovandomi su Windows, so che mi devo far bastare questo.
Comincia una affannosa ricerca su Google, quando vedo che molti mettono come soluzione la reinstallazione di alcuni file, tra cui un file .dll. Sono fortunato; mettono a disposizione questi file.
Li scarico, e dopo averli scaricati, li copio nella cartella del programma; li copia tutti, tranne questo file .dll. Un odiabile messaggio di errore mi dice che non ho i permessi per eseguire questa operazione, che necessita di un amministratore; un momento…. sono io l’utente amministratore. Controllo su pannello di controllo, ed effettivamente risulta che io sia l’utente amministratore. Ancora una volta, rapida “googlata” (mi odio un po’ per aver scritto “googlata”, e avendolo fatto, so che almeno due professoresse di lettere, nel mondo, sono morte) e scopro che tutti quanti suggeriscono una procedura per disabilitare tale UAC ( una pagliacciata per dare l’illusione della sicurezza ). Fatto. Riprovo a copiare il file, ma niente da fare. A questo punto vedo sempre sulle pagine della mia ricerca e scopro che anche altri si sono trovati nella mia situazione e molti hanno risolto con le soluzioni più disparate (o disperate); chi disabilitando controlli di sicurezza con “secpol.msc”, altri cambiando proprietario e gruppo alla cartella di destinazione, altri abilitando tutti i permessi per tutti, altri ancora abilitando dei particolari file di registro (unendoli per essere precisi) che consentono di cambiare o eliminare il proprietario di un file. Ovviamente niente. Ho provato persino con PowerShell ( pallida imitazione di una bash ), ed ho scoperto anche che esiste un comando per powershell simile a sudo (runas, sintassi macchinosa, ma con una sua logica), ma ovviamente niente. Controllando il file di origine mi accorgo che, pur avendolo scaricato io da Windows, questo file non ha “proprietario”, ed è incopiabile, ineliminabile, assolutamente non modificabile, anche se, come già detto, io sono (o forse farei meglio a dire “sarei”) l’amministratore della macchina.
Complessivamente, tra ricerche, prove e inni all’altissimo (immancabili), ho perso approssimativamente 2 ore, un considerevole numero di neuroni e molto pigmento dai capelli. Il tutto per fare l’azione più semplice, scontata ed immediata dall’alba dei tempi dell’informatica.
Ora, il perché possa essere arrabbiato, direi che è ovvio. La soddisfazione? Anche quella se ci ragionate è abbastanza intuibile; perché una serata come questa dimostra che ho sempre avuto ragione sui sistemi Microsoft, soprattutto su quelli di ultima generazione. Due ore, per non riuscire a copiare uno schifo di file, ore a cercare su google, ad avventurarsi tra tante voci di menu sparsi qua e la, a blocchi di sicurezza, abilitazioni e permessi non coerenti; e questo sarebbe il sistema più semplice ed immediato da utilizzare? Sarebbe questo lo standard “user friendly” da raggiungere a tutti i costi? Sarebbe questo il sistema “migliore al mondo”? Copiare un file, può diventare una “missione impossibile” su un sistema operativo del 2010? Che sistema operativo è quello dove l’amministratore non è realmente un amministratore?
E non ne voglio fare un discorso da fissato del software libero o di simpatia per Linux, perché anche sul Mac, OS per cui notoriamente soffro una ormai celebre antipatia, una cosa del genere è impensabile. E questo vale anche per i vari BSD e tutto lo Unix-ware in generale.
Non per tirare l’acqua al mio mulino, ma su un comune sistema GNU/Linux, anche premettendo tutte le difficoltà del caso, per risolvere un problema del genere, anche leggendo su google il da farsi, ci sarebbero voluti si e no 10 minuti (a spararla grossa), ammesso che il problema si fosse presentato (e su questo ci sarebbe da aprire una discussione a parte).
A riprova di ciò, è stato sufficiente riavviare su Fedora con Gnome, mi ha chiesto una volta sola la password da amministratore (che ha veramente i permessi da admin), ed ha copiato il file sul filesystem di Windows (tempo impiegato 10 secondi al massimo).
Avvertimento: ogni commento pro Windows (magari parlando male di altri OS) è veramente un inutile spreco di tempo.