Se il sistema politico fosse come un computer…

November 17, 2010 | 3 Minute Read

La cosa particolare di essere un informatico (ma penso sia lo stesso per ingegneri, dottori, economisti, matematici, fisici, chimici, avvocati e via discorrendo) è di vedere molte cose paragonate con il proprio mondo; nel mio caso i computer.

Premetto che il paragone è improprio e che questo non vuole essere tanto un giudizio politico, quanto più una considerazione “metodologica”.

Attualmente abbiamo un sistema politico che è vecchio, fatto da elementi vecchi e molto usati. Inoltre, con una breve analisi storica, ci renderemmo da subito conto che nel corso degli anni si sono infiltrati un numero considerevole di “virus”, e sono arrivati molto vicine al cuore (al kernel se volete) del sistema; bisogna anche considerare che questi “virus”, non sono stati rimossi subito, nella maggior parte dei casi hanno richiesto moltissimo tempo per essere debellati, o, cosa ancora più grave, tuttora non sono stati rimossi.

Ad aggravare ancora di più la situazione, è da aggiungere che il “sistema” ha ricevuto pochissimi aggiornamenti, tutti marginali, e di scarsa qualità; in altre parole, possiamo dire che non vede un vero aggiornamento da più di 15 anni, e non possiamo neanche dire che il sistema originale fosse questa bellezza.

In ultimo c’è da considera che, da come abbiamo visto più volte, e per come lo stiamo vedendo adesso, il sistema non è per niente stabile, e la scarsa stabilità mette in serio pericolo quei task (compiti) fondamentali al sistema stesso e alla sua utenza. L’unica caratteristica che da subito ha mostrato avere questo sistema, è la difficoltà di rimozione e l’autoconservazione a scapito dell’utenza.

Se venisse qualcuno a dirmi che ha tra le mani un sistema che, è vecchio, è bucato, è  instabile,  con la probabilissima presenza di virus, scadente dall’inizio e privo di aggiornamenti, e che deve compiere un lavoro fondamentale, c’è una sola cosa che mi sentirei di dire; “FORMATTA TUTTO E METTI UN SISTEMA NUOVO, e di corsa anche… magari un sistema libero”. Anche valutando i “costi di transizione”, dopo poco rientrerebbero tutti e si comincerebbe a “guadagnare”.

E così giocando tra metafore e significati plurimi, sostengo che alla fine, in un caso del genere, tra politica ed informatica, la soluzione sarebbe la stessa; pulire tutto e ricominciare con un sistema nuovo, composto su elementi nuovi in grado di affrontare al meglio le problematiche attuali.

La seconda repubblica (se la consideriamo partita dal 92 come molti fanno) ha 18 anni; ebbene, direi che ormai ha l’età giusta per essere arrestata.