Errori comuni sul mondo GNU/Linux – Parte 1
June 08, 2010 | 8
Minute Read
Non so se a qualcuno di voi è mai capitato, ma a me ogni tanto, complice anche google, mi capita di finire in quei siti di tecnologia frequentati da utenti Linux, Windows e Mac. Ovviamente, nello spazio dei commenti alle notizie, o nei relativi forum, vedo spesso scatenarsi delle guerre filosofiche che rasentano l’inutilità totale, e, anche se la parte litigiosa (scatenatrice di “flame”) di me vorrebbe buttarsi nella mischia e dire la propria, la parte razionale di me sa bene che si rischia solamente di entrare in un inutile turbinio di messaggi, che non porterebbero a niente.
Vorrei poter dire che ce la faccio sempre a resistere, ma qualche volta, SBAGLIANDO, cedo. In generale, non è la voglia di far prevalere Linux a spingermi, ma l’inondazione di inesattezze presenti in queste discussioni. Ho potuto notare con il tempo, che questi errori sono abbastanza comuni e si ripetono spesso. A questo punto perchè non scrivere un articolo dove cercare pacificamente di porre rimedio a tali errori.
Questo post, non è un attacco ai sistemi Microsoft, ma, essendo utilizzati spesso come esempi di “qualità ed estrema facilità di utilizzo”, ho ritenuto corretto utilizzarlo come termine di paragone diretto.
- Linux non è gratis, è libero. Il fatto che sia gratis fa cadere spesso nel luogo comune che “se è gratis vuol dire che vale meno”. In realtà l’essere libero ha fatto si che sui sistemi GNU/Linux abbiano lavorato tantissimi sviluppatori, più di quelli che hanno lavorato ai vari sistemi proprietari (Mac e Win). Università, centri di ricerca, aziende, hacker e, a volte, anche semplici utenti smaliziati, sono stati in grado di collaborare a questo grande progetto. Per capirsi, oltre all’uso domestico, sistemi Linux sono utilizzati nei mega centri di calcolo di tutto il mondo (vedere qui alla sezione by OS), e in tantissimi sistemi server.
- I sistemi GNU/Linux sono software libero, ma non sono IL software libero; esiste tantissimo software libero per tante altre piattaforme, anche proprietarie.
- Contrariamente a quanto si pensa, esistono grandi aziende che offrono supporto enterprise su Linux, come ad esempio Red Hat e Novell, e si integrano anche con soluzioni proprietarie di massimo livello (es. Oracle)
- Linux offre supporto a buona parte dell’hardware general porpouse in circolazione, senza il bisogno di driver di terze parti in particolare; questo non si può dire di altri sistemi. Mancano hardware particolari. Nella maggior parte dei casi l’hardware funziona al primo colpo, in alcuni è richiesta qualche operazione di “fine tune” (configurazioni specifiche) e in pochi altri casi non esiste il supporto.
- L’installazione di Linux è facile quanto se non più di quella di Windows; questo discorso viene fatto di solito da chi trova Windows preinstallato sul computer, e non si è mai azzardato a reinstallare Windows. Anche quando le cose vanno storte, questa tipologia di utenti utilizza, o immagini di ripristino, o chiedono a qualcun altro di farlo al posto loro.
- Al contrario di quanti molti pensano, esiste assistenza professionale a pagamento per i sistemi GNU/Linux. Ma chiunque conosce un po’ il mondo delle comunità FOSS, sa bene che è possibile trovare aiuto “volontario” sui sistemi GNU/Linux sul web, nelle numerosissime comunità, mailing list, forum e siti dedicati all’argomento. Un utente Microsoft, tanto per fare un paragone, dispone o del supporto tecnico del negozio da cui ha comprato il computer (di solito limitati al minimo denominatore) o da servizi di assistenza a pagamento. Parlando di utenti comuni, quasi tutti chiamano il classico “amico esperto” (o presunto tale), prima di rivolgersi ai negozi o alle singole case produttrici hardware., ma mai, in ambito consumer, ho visto qualcuno rivolgersi all’assistenza Microsoft, se non per questioni strettamente legate a problemi di attivazione di licenze (NDA Oppure negli ultimi anni, nessuno mi ha avvertito, e il mio numero è stato aggiunto a quelli dell’help desk di MS).
- I sistemi GNU/Linux, ed in particolare le distribuzioni User-friendly, non sono difficili da utilizzare, ma come anche Windows e Mac, richiedono tempo e pazienza per essere padroneggiati; molti utenti dimenticano che agli inizi, hanno dovuto faticare e non poco, per inziare ad usare il loro primo sistema operativo (Microsoft o Apple che sia). Molti iniziano il proprio percorso “informatico” su piattaforme Microsoft, e cio rende l’intefaccia grafica di Windows la più “familiare”, e anche una delle più difficili da far abbandonare. Il fatto che vi sia un “costo” in apprendimento da parte dell’utente, non deve assolutamente far credere che le interfacce grafiche libere siano complesse, ma semplicemente diverse. Ad oggi, con troppa facilità, molti utenti giustificano la loro “accidia” nel voler imparare qualcosa di nuovo, rifacendosi alla atavica complessità dei sistemi GNU/Linux, pur essendo utenti assai esperti e smaliziati, e che abitualmente compiono operazione assai più complicate della gestione di sistema ( Tra coloro che propugnano la “complessità d’uso” di un sistema Linux, spesso vi sono utenti disposti a modificare complesse chiavi alfanumeriche del registro di Windows, a spingersi in operazioni di “tweak avanzato” ed a utilizzare complesse “crack” pur di poter utilizzare software proprietario, per poi asserire che due comandi bash sono complicati).
- Installare i pacchetti sui sistemi GNU Linux è facile, soprattutto nelle distro User Friendly. Su ambienti microsoft, per installare un programma dalla rete è necessario andare su internet, cercare chi fa un certo programma, vedere da dove scaricarlo, scaricarlo, aprire l’installer, seguire i vari passaggi indicando, qualora richiesto, le opzioni del caso (collocazione, parti installate, etc) e nel caso ripetere la medesima procedura nel caso di dipendenze. Su un sistema GNU/Linux, per fare la medesima cosa è sufficiente aprire un semplice programmino con scritto “Aggiungi/Rimuovi software”, cercare il nome del programma, fare doppio clic, dopo di che il gestore stesso scarica, installa e configura in automatico il software in questione e le relative dipendenze. Senza contare che lo stesso gestore, non solo fa quanto di cui sopra, ma aggiorna tutto il software installato, e non solo il sistema operativo come fa quello Microsoft. Ora, volendo fare della retorica, quale sara il sistema più semplice? Ed il secondo sistema sembra davvero così difficile alla luce di quanto abitualmente si fa nel primo?
- Non è assolutamente vero che installando un sistema GNU/Linux sul computer si possa perdere la garanzia sul hardware. Ovviamente le case non sono tenute a darvi garanzia software all’infuori del sistema operativo con cui il computer è stato venduto (e ciò vale anche se cambiate versione di Windows, come ad esempio da Vista a XP o 7, o da XP a Vista o 7, a meno che non sia espressamente indicato dalla casa produttrice, e quasi mai lo è).
- Non è vero che su Linux manchi il software per l’uso di tutti i giorni: esistono software per quasi tutte le esigenze domestiche comuni. Per modifcare le foto di un battesimo basta Gimp ed F-spot, non serve un software da fotografi (anche se lo sconsiglio, Photoshop è comunque installabile sotto “wine”). Per la rielaborazione del filmino delle vacanze ( solitamente di scarsa qualità audio/video e di “regia”) non serve certo un software complesso e costoso come quello utilizzato negli studi professionali, può bastare KDEnlive. Di applicazioni multimediali ce ne sono tantissime, e per la rete ancora di più. Senza dimenticare poi che, se è vero che un sistema GNU/Linux generalmente parte con tutto il necessario per funzionare egreggiamente, i sistemi Microsoft spesso hanno solo il minimo indispensabile.
Ovviamente, come tutti i sistemi operativi, ma anche, come tutto il software in generale, il Foss, ed i sistemi GNU/Linux, hanno i loro bravi difetti, e soprattutto, su questi sistemi esistono altri falsi miti di infallibilità e perfezione che non sono ne facenti parte della natura del software, ne di quella dell’uomo in generale. Di questo mi occuperò nella seconda parte del post.
Continua…..
(parte 2)